Dal padiglione Italia al resto del mondo. Guida ai migliori padiglioni di Expo 2017 Astana, dove potrai girare il mondo in Kazakhstan.
Dopo averti dato le informazioni necessarie su Expo 2017 Astana, possiamo passare alle star dell’esposizione. Sto naturalmente parlando dei padiglioni degli stati aderenti. E anche questa volta ci sarà da divertirsi!
Premetto che in due giorni si visita bene tutto l’Expo 2017.
Iniziamo quindi a parlare dei
Padiglioni da non perdere
Padiglione Lituania
Il primo padiglione che ho visitato all’Expo 2017 è stato quella della Lituania.
Nella mia classifica personale, questo padiglione vince il premio psichedelia, e appena entrato capirai il perché. Hai presente quelle stanze che ora vanno tantissimo nelle esposizioni di arte contemporanea, riempite di zucche o di qualunque altra cosa, e che al posto delle pareti hanno degli specchi, così da sembrare delle stanze infinite? Ecco, la prima stanza è una cosa del genere, ma piena di laser, che sembra di stare dentro Guerre Stellari.
Dopo la stanza psichedelica, per farmi riprendere dall’ambientazione da concerto techno, mi hanno bendato con degli occhiali per la realtà virtuale, dove si sorvolano tutti i luoghi più importanti del Paese. E sorridendo ho potuto constatare che li avevo visti tutti.
Padiglione Italia
Nel nostro padiglione nazionale potrai effettuare un viaggio visivo attraverso la storia dell’Italia, con delle postazioni interattive che spiegano l’energia presente in Italia. Il padiglione si apre con un lungo percorso in cui alle pareti vengono proiettati dei video. Secondo l’Italia, dal connubio tra storia e ingegno stiamo creando l’Italian way per una vera way of life sostenibile.
L’Italia ha esposto la storia del passato per un futuro migliore, e si candida come padiglione meno innovativo dell’Expo 2017.
Padiglione Gran Bretagna
L’ho soprannominato il padiglione infinito, non terminava mai, ma è stato anche uno dei pochi che ha tenuto alta la mia attenzione. In ogni stanza c’era qualcosa di interessante e di nuovo, ma partiamo dall’inizio!
La visita inizia percorrendo un corridoio buio, dove l’unica luce visibile arriva da uno schermo alla fine della stanza. Da questo schermo vengono trasmesse vere immagini del Sole, e della sua superficie che ribolle.
Quando pensi che tutto sia finito, no, c’è ancora un’altra sala.
Ma perché è così importante il grafene? Primo perché è il materiale più sottile possibile, è un milione di volte più sottile del diametro di un capello umano. È anche il materiale più conduttore, anche più del rame, ed è più resistente dell’acciaio. Così il grafene potrà ridurre notevolmente il peso e la misura delle batterie.
E finalmente potrei smettere di andare in giro con la mia powerbank delle dimensioni di un foratino.
Padiglione Austria
Dopo la foresta di Milano 2015 eccomi nella giostra austriaca, anche chiamata Power Machine. Qui tutto è interattivo, e ogni cosa che farai produrrà energia per muovere giostre o per azionare televisori. Vedrai adulti giocare sui dondoli e sfidarsi al tiro alla fune. Potrai anche produrre musica. Insomma, entrando in questo padiglione porterai anche tu la tua energia. Lo slogan del padiglione Austria, infatti, è “L’energia del futuro sei tu, la tua mente e la tua anima”, e il problema dell’energia del domani può essere risolto solo lavorando insieme.
Padiglioni simpatici
Dai padiglioni da non perdere, passiamo a quelli simpatici.
Che sono come quella ragazza del liceo che stava nella classe accanto alla tua. Quella che non era troppo bella, ma quando ci uscivi la sera ti facevi due risate. Era un tipo, era simpatica.
Padiglione Russia
Il macho dei padiglioni dell’Expo 2017. Un padiglione che vuole dire che noi abbiamo le navi più forti e più belle, e voi non siete un niente.
È tutto sui toni del blu, e all’interno c’è una stanza refrigerata che contiene un iceberg. Non un grande iceberg, un cucciolo largo solo 2,8 m.
Quindi immagina che vieni da fuori, dove la torrida estate kazaka porta fino a 40 gradi, e poi entri in questa stanza dove ce ne saranno 20 se va bene. E quando poi capisci che l’iceberg è finto perché è solo la riproduzione in scala reale di un iceberg vero, ti viene da chiedere a che serve l’escursione termica, se non a darti una bella broncopolmonite da portare a casa come souvenir.
Ma si sa, il freddo è l’ambiente naturale dei russi, e per loro gli iceberg non sono più un problema da quando hanno i Lider, rompighiaccio nucleari (eh si) che possono disintegrare ammassi di ghiaccio spessi fino a 4 m.
Per un padiglione che non deve chiedere mai.
Padiglione Singapore
Dai russi con i loro rompighiaccio nucleari passiamo al tenero Singapore, che si sta impegnando tanto per trovare una soluzione al problema dell’energia rinnovabile. Pensa, nello stato è attivo il progetto Solarnova per la costruzione su tutti gli edifici di pannelli solari, e ben il 33% degli edifici di Singapore si attengono agli standard del Green Mark Scheme.
E poi, prima di andare via, l’hostess ti dà una bustina con dei semi. Puoi piantarli lì, se vuoi, in un’area attrezzata per lo scopo, oppure portarli a casa. L’importante è che scrivi un desiderio sul bigliettino allegato, e poi lo appendi al muro. E di desideri su un mondo migliore lì, ne ho letti veramente tanti.
Padiglione Thailandia
La metto tra i padiglioni simpatici solo perché è simpatica la mascotte, Pa-Lang, un seme che sta già germogliando. Si, a me sembrava una pannocchia, ma no, è un seme, e quelli non sono ciuffetti di capelli ma sono germogli. Indica che l’energia delle piante è completamente rinnovabile e anche inesauribile.
Insomma, più simpatici di così?
Padiglioni dove… non si capisce nulla!
Intendo i padiglioni belli belli da vedere, ma che poi, alla fine, non capisci di cosa parlino. Ma rimangono comunque simpatici.
Monaco per esempio ha un bellissimo spettacolo, e anche Israele, pieno di luci, immagini, danzatori, ma alla fine, qualcuno ha capito le idee innovative di questi paesi?
Padiglioni che fanno numero
Una menzione d’onore va comunque a tutti quei padiglioni inutili, pieni di oggettini vari, mercati etnici e piccoli spettacoli guidati da animatori degni di un qualunque film italiano con Jerry Calà e la disco music.
E non smetterò mai di domandarmi… ma che gusto c’è a comprare un souvenir di Monaco ad Astana o una calamita turca a Milano?
Ma anche questa è la magia dell’Expo.
Non sono stata all’Expo di Milano, quindi non posso fare un paragone. Peccato però per quello italiano, che mi lascia un po’ la sensazione di una cosa buttata lì con poco impegno “proprio per non lasciare lo spazio vuoto” 😉
Mi colpisce molto quello dei russi, che ovviamente devono fare la gare a chi ha la nave più potente!
Anche a me quello italiano ha lasciato l’amaro in bocca.
Sembra quasi che viviamo solo ed esclusivamente di passato, mentre potevamo sfruttare meglio quest’occasione per farci conoscere anche dal punto di vista dell’innovazione. 🙁
È grave se non conoscevo il grafene? Mi piace molto questo excursus tra i padiglioni, oltre alla Gran Bretagna mi incuriosisce Singapore, trovo dolce l’idea della bustina di semi.
E il fatto che molti padiglioni facciano puro merchandising, nulla a che vedere con il tema dell’esposizione ma solo souvenir, mi ricorda un po’ l’Expo di Milano.. peccato che il nostro padiglione non sia stato all’altezza.
Grazie per questa passeggiata virtuale! 🙂
Il grafene non lo conoscevo neanche io, al massimo arrivavo alla grafite delle matite! ahahahah
Ecco, ricordi i padiglioni pieni zeppi di souvenir di Milano? Uguali anche qui. Però ho visto che qui facevano un sacco di affari! 🙂
Grazie a te per essere passata! 🙂
Bello, futuristico e sparaflescioso il padiglione lituano! La cosa del laser non la sapevo! E’ con estrema amarezza che mi tocca ancora una volta constatare come il made-in-italy sia una cosa ormai da libri si storia. Ne stiamo purtroppo vivendo solo di rendita, ci riempiamo la bocca con la parola “eccellenze italiane” ma ormai siamo agli sgoccioli. Fra qualche decennio quel poco di buono che ci rimane sarà tutto nelle mani di magnati arabi, russi o cinesi. E le generazioni future penseranno che la Dolce Vita sia stata inventata dai coreani. Che tristezza… 🙁 Ma è possibile che nel 2017 usiamo come biglietto da visita ancora Leonardo Da Vinci? Scusami Stefania per questo sfogo/polemica ma l’Italia ci sta sfuggendo letteralmente di mano. Oppure è ancora tutto il veleno che mi fa regurgitare Expo2015? 😛 😉
purtroppo è la stessa cosa che ho pensato io. Pensavo di trovare qualcosa di più interessante e innovativo, ma niente, i soliti stereotipi. Ma visto che siamo così puntanti verso il passato, potremmo almeno impiegare qualche fondo per la salvaguardia dei beni storici e archeologici, ma no, non facciamo neanche quello. Insomma, tentiamo di vivere di rendita di un passato glorioso senza muovere un dito. 🙁
Io all’expo di Milano non sono stata e mi ritrovo ancora qui a pentirmene a volte.
Dei padiglioni che ci hai mostrato, sono rimasta particolarmente colpita dalla yurta britannica, idea assolutamente geniale. Per non parlare delle lampadine al grafene. Su Russia ed Italia stendiamo un velo pietoso…
Articolo interessantissimo Stefania!
Quello della Gran Bretagna è piaciuto moltissimo anche a me, uno dei pochi veramente interessante e innovativo!
Sicura che non sei interessata ad un rompighiaccio nucleare? 😉
Mi hai fatto visitare l’Expo attraverso i tuoi occhi e le tue battute ironiche…ma terribilmente vere! Guarda non ho mai visitato un Expo, devo dire che però la curiosità c’è, mista all’idea di poterne forse restare delusa.
A parte certi padiglioni, che sono davvero opere d’arte con un senso profondo, e allora, in effetti, fanno dimenticare tutto ciò che di poco interessante può esserci!
Stavo pensando alla pupù d’elefante. Ma sai che a Chiang Mai, c’è un centro simpaticissimo, dove con la pupù di elefante, ci fanno bei souvenir? Un modo ecologico ed etico, di avvicinarsi agli elefanti, per troppi anni sfruttati a livello turistico. Conto di andare personalmente ad acquistare un piccolo pensiero, da portare come ricordo thailandese alle nostre mamme ?!
Un abbraccio,
Claudia B.
Visto che non ne hai mai visitato uno ti aspetto a Dubai 2020! Io da quando ho visitato quello di Milano me ne sono innamorata. Sarà che veramente riesci a girare il mondo in un paio di giorni, sarà che inizi a conoscere i paesi anche sotto altri aspetti e non solo quelli turistici. Ma, a volte, come dici tu, dei padiglioni sono delle delusioni, ma sono totalmente ricompensati dagli altri che sono spettacolari!
Il souvenir di cacca lo voglio anche io!!! Se passi me ne mandi uno anche a me? 🙂
Siamo stati a Expo a Milano e devo dire che è stata una esperienza singolare visto che non eravamo mai stati a expo prima di allora ma non siamo rimasti a bocca aperta…alcuni padiglioni erano davvero belli ma la confusione e – permettetemi – la disorganizzazione hanno un po’ rovinato io tutto. Detto ciò i padiglioni in Kazakistan sono spettacolari e molto interessanti! ?
Anche per me Milano è stato il primo Expo, prima non sapevo neanche dell’esistenza di questo genere di eventi! Fortunatamente questo di Astana è stato non così confusionario come quello di Milano, con poche file ai padiglioni (il massimo che ho fatto è stata un’ora di fila per visitare la Corea), così me lo sono anche goduto un po’ di più. 🙂
Sul grafene abbiamo letto di tantissime possibilità. Non sappiamo se esistano già delle applicazioni contemporanee che ne facciano uso , ma ciò che si può fare con un materiale del genere è ben più che futuristico… potenzialmente rivoluzionario !
Io non lo conoscevo proprio ma sembra veramente molto interessante!