Joinbed parte da un’idea semplice, ma geniale: risolvere l’annosa battaglia tra turismo di massa ed esperienza più autentica.
Quante volte ti è capitato di vedere i monumenti più famosi, prendere parte a visite guidate, visitare solo il centro storico delle città e sentirti ancora insoddisfatto?
Magari hai conosciuto tutto della città che stai visitando, la storia, i monumenti, la produzione artistica e quant’altro. Ma manca ancora qualcosa.
Poi conosci una signora al bar, chiacchierate tranquillamente, e ti invita a casa sua. Ti offre un caffè, ti parla delle sue esperienze, ti mostra il suo quartiere. Non quello bello e storico, ma quello un po’ distante e residenziale. Quello reale, senza pannelli esplicativi.
E ti accorgi che è proprio questa l’esperienza che ti mancava, quella che ricorderai più della bellissima cattedrale nella piazza centrale. Sto parlando di un’esperienza più autentica, basata sulla condivisione tra persone.
Joinbed si occupa proprio di questo.
Cos’è joinbed
Joinbed è un nuovissimo portale di turismo condiviso ed esperienziale, ideato da Marco Messina e messo in pratica con il suo socio Riccardo Carisi.
Prenotare è semplicissimo, bisogna andare sul sito, digitare il nome della città in cui desideri andare e a te la scelta!
E non si tratta solo di scegliere la casa che ti piace di più o più vicina alla metro, si tratta di scegliere anche il tipo di attività previsto nel soggiorno.
Ti spiego: gli host, cioè le persone che ti ospiteranno, sono persone come te e me, magari con una casa con una stanza libera o una casa in più, e con tanta voglia di condividere con te la propria città e i loro saperi.
Così, oltre alla stanza o al posto letto, potrai anche vivere con loro una vera e propria esperienza da local!
C’è la signora che ti insegnerà a fare la pasta fatta in casa, la ragazza che ti farà fare un giro per vedere i monumenti della propria città, il ragazzo che ti porterà nei locali più in di sera.
E ancora, corsi di yoga, cena tipica e una vera e propria giornata da pastore.
Indovinate quale esperienza ho scelto?
La mia giornata da pastore con joinbed
Decido così di andare alla Casa del Pastore.
Dopo circa 30 minuti di macchina da Roma, entro in una strada di campagna e dopo un po’ trovo la casa di Franco. Vengo accolta come una della famiglia e dopo aver fatto le dovute presentazioni “umane”, passiamo alle presentazioni “animali”.
Conosco così i conigli, le galline e Carolina la maialina, che continua sempre a chiedere cibo.
Ancora non ho visto il pastore, così, accompagnata dalla piccola di famiglia, Beatrice, una ragazza di 17 anni che è una delle colonne di questa esperienza, mi inoltro nei campi alla ricerca del gregge di pecore. La valle è grande, e incontriamo il pastore solo quando siamo di ritorno alla casa.
Insieme a tutta la famiglia iniziamo così a lavare bottiglie e pomodori, a raccogliere il basilico da mettere nelle bottiglie, ad affettare il peperoncino per chi la salsa la vuole piccante, e poi tutti alla macchina a passare i pomodori. Piano piano la passata inizia ad uscire dalla macchina e ora bisogna solo imbottigliarla.
Così le mani del sapiente Franco, brocca alla mano, hanno riempito tutto.
E ora? Ci sarebbe da dare da mangiare agli animali e annaffiare l’orto, ma prima un po’ di riposo con un bel bicchiere di vino e una megafetta di formaggio delle pecore che poco prima erano tornate all’ovile.
Poi, passeggiata con Alessandro, la mente di questa esperienza, colui che ha deciso di condividere con i turisti la sua vita e le sue esperienze, che si occupa dell’orto e degli animali.
Torno e dalla cucina si sentono profumi buonissimi: Beatrice è ai fornelli, a preparare un’ottima cena con i prodotti naturali del loro orto. Pensate, sono coltivati naturalmente senza nessun pesticida.
Cala la notte sulla nostra tavolata. Alzando gli occhi al cielo si vedono le stelle e se si ascolta bene non si sente nulla se non qualche verso di cicale e il frusciare del vento.
Il giorno dopo sveglia di buon’ora per portare al pascolo le pecore nella valle. Vorrei tanto imparare il metodo di Domenico, riesce a richiamare le pecore che si dividono dal gruppo con un semplice fischio.
Sì, mi sa tornerò presto a fare visita a Franco e alla sua magnifica famiglia.
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Deve essere stata proprio una bellissima esperienza! Penso proprio che andrò a sbirciare su quel sito, mi hai davvero incuriosita. Fare la passata di pomodoro è una cosa che ho fatto solo una volta da piccola con mia nonna, mi piacerebbe tanto rifarla!
Non credo però che con il maritozzo che ho andrò sulle pecore (un tantino schizzinoso il ragazzo…) ma sono sicura che troverò qualcosa che fa per noi!
Un abbraccio
Erica
anche per me la passata è un ricordo di tempi lontani e di giornate passate con i nonni! Poterla rifare è stata un’emozione!
No ma che figata! Non hai idea di quante volte sia capitata la situazione che descrivi a inizio post ed è talmente frustrante che non ti nego che possa pregiudicare la riuscita di un viaggio. Nel senso che associ un’esperienza tronca o “andata a male” al posto visitato. Per fortuna sono un tipo da seconde possibilità 😉
Il portale che ci hai segnalato è geniale, spero che la cosa si implementi fino a coprire tutte le regioni italiane perchè merita! Nel caso ne usufruirò certamente!
E comunque cosa mi hai ricordato con le bottiglie di pomodori! “Ahh tièmp bbèll e na’ vòta!”
😀
ahahahahah fare la salsa fa parte del passato di molti di noi! 🙂
Un’esperienza fantastica Stefania! Ho letto il post tutto d’un fiato e, da brava nipote di contadini quale sono, è stato come fare un salto indietro nel tempo di 30 anni! Queste sono le esperienze di viaggio che ti cambiano qualcosa dentro, che hanno un senso morale ed emotivo fortissimo! Davvero complimenti per la scelta!
Claudia B.
Ecco cosa deve essere un viaggio per me, non solo visitare posti, ma vivere esperienze. 🙂
Bello! Non lo conoscevo mica… e ho già visto un posto che mi interessa per la prossima stagione 😉
Cosa? Ora sono curiosa! 🙂
la mia Se!! Sai c’è un altro portale che fa esperienze siili. Prò questo è tutto italiano e devo dire la verità, mi fa solo che piacere!!!!
ma dai, non lo conosco questo altro portale! 🙂