Dopo quasi un mese di viaggio, arrivando a Hpa An su un autobus da Yangon, riflettevo su quanto tempo avrei dovuto passare in questa piccola città. Pensavo che tre giorni sarebbero stati sufficienti, ma ancora non sapevo che sarei ripartito da lì dopo otto giorni, verso il confine con la Thailandia. E se avessi avuto ancora più giorni sul mio visto, probabilmente sarei rimasto anche di più.
Già su quell’autobus avevo avuto una prima dimostrazione di come potesse essere la gente in quella città, visto che un ragazzo simpatico con i capelli impomatati mi aveva offerto il pranzo, con il solo motivo di darmi il benvenuto nello stato Kayin, di cui Hpa An è la capitale.
Se quindi sei un cultore di caverne sacre ed escursioni in motorino, non vorrai più andartene da Hpa An.
Cosa vedere in città
Sembrerà banale, ma questa è una di quelle città che bisogna vivere. Ho passato un pomeriggio a parlare con un orologiaio, una serata a passeggiare con un vecchietto conosciuto in un tempio e una mattinata a vendere la frutta al mercato con una signora che poi mi ha presentato alla famiglia. E mi ha regalato una vagonata di arance.
Shweyinhmyaw paya
Affacciata sul fiume Thanlwin, da questa pagoda si godono dei bellissimi tramonti. Ci sono andato quasi ogni giorno durante la mia permanenza a Hpa An. Mi sedevo vicino all’albero sacro dove venivano bruciati bastoncini d’incenso, e mentre aspettavo il calar del sole veniva a farmi compagnia Duana, un bambino con cui condividevo qualche mango acerbo da mangiare con sale e peperoncino.
Mercato mattutino
Mercato particolarmente vivace, l’unico dove non sono riuscito a contrattare perché i venditori erano troppo sorridenti!
Dove mangiare
Di solito penso sia inutile scrivere dove mangiare per quanto riguarda il Sud Est asiatico. Ci sono talmente tanti street food e ristoranti economici, che la cosa migliore è andare a naso e intuito. Ma a Hpa An ho mangiato i migliori fried noodle di tutto il Myanmar.
Li fa un signore tutto d’un pezzo su un carretto in Ka lar tan street, vicino all’incrocio con la main road. Si chiamano khao swé gyi, e sono noodle ripassati in padella con pollo, verdure e una frittatina a coprire il tutto. Sapore agrodolce e piccante. Perfetti.
Cosa vedere fuori città
Nei dintorni di Hpa An c’è un tripudio di caverne dove sono stati allestiti templi e spazi sacri. Basta soltanto fittare un motorino in città ed avere un buon gps. Io l’ho affittato in Thit Sar street, vicino all’incrocio con la main road, dove c’è una signora giovane e un po’ logorroica che li fitta per 7000 kyats (meno di 5 euro) al giorno. Oppure potrai prendere parte ad un tour con il tuk tuk alla Soe brothers guesthouse, dove il prezzo potrebbe essere di 5000 kyats se si raggiungono gruppi di 6 persone.
A est del fiume Thanlyin
Kaw Ka Thawng Cave
La prima caverna che si incontra sul lato est del fiume. Verrai accolto da una fila interminabile di statue di monaci a grandezza d’uomo che vanno in direzione della caverna, sul lato di una strada polverosa. Il pavimento all’interno della caverna è ricoperto di piastrelle chiare, in modo da dare risalto alle numerose statue di Buddha presenti.
Mount Zwegabin e Lumbini Garden
725 metri di altezza, centinaia di gradini da salire e un tempio in cima a quella che è la montagna più sacra dello stato Kayin. Il monte Zwegabin è un’esperienza quasi onirica, una scalinata verso il paradiso. Porta tanta acqua con te e non preoccuparti del tempo che passa, ascolta le tue gambe e ogni tanto riposati.
Una perfetta giornata tra il sacro e il profano.
Kyaup kalap
Sembrerà strano, ma la pronuncia di questa parola è simile a “chocolat”. Comunque Kyaup kalap è un monastero costruito su un dito di roccia nel mezzo di un lago artificiale. Uno dei posti più suggestivi nei dintorni di Hpa An. Peccato che quando ci sono andato io, il lago era stato prosciugato, rendendolo più spartano. In compenso ho ricevuto la benedizione del monaco capo, e due piccoli monaci mi hanno regalato un braccialetto arancione.
Saddan cave
La più grande e suggestiva delle caverne nei pressi di Hpa An. C’è addirittura un’intera pagoda all’interno. È talmente grande che potrebbe entrarci un campo di calcio, e le stalattiti sono possenti come colonne. Porta una torcia se vuoi allontanarti dal cammino prestabilito e fai attenzione a non scivolare sul guano dei pipistrelli, visto che dovrai camminare a piedi nudi.
A ovest del fiume Thanlyin
Kawgun Cave
La mia caverna preferita nei dintorni di Hpa An. Sarà che appena sono arrivato là ho visto un signore ridipingere solennemente una statua di Buddha con della vernice dorata, che è quasi la cosa più bella del mondo.
Sarà che ci sono centinaia di immagini di Buddha scolpite nello stucco sulle pareti della grotta. Sarà che sopra alla caverna c’è un monastero con una vista bellissima sulla vallata e il fiume, e per arrivarci bisogna oltrepassare un plotone di scimmie pronte a rubarti l’acqua. E poi era l’alba, e vedere certe cose al mattino, quando l’aria è ancora fresca e la mente riposata, dà un altro effetto sulla realtà.
Bat cave
Questa è LA caverna per il tramonto. Non si può entrare al suo interno, ma quando viene la sera avviene il miracolo: migliaia di pipistrelli escono da questa grotta per cercare cibo nella foresta circostante. Escono da una piccola fessura, come un fiume in piena, e noi lì, immobili, a gustarci questo spettacolo.
Bayin Nyi Cave
Ultima caverna nei dintorni di Hpa An, si fa notare per le numerose statue di Buddha al suo interno e per la nutrita comunità di macachi che la abitano. Inoltre in questa grotta ho incontrato Tahn, un maestro di inglese in gita con i suoi studenti che mi ha scattato il miglior selfie del sud est asiatico. Mi ha addirittura prestato i suoi occhiali da sole apposta per la foto. Grazie Than per la composizione, per i rayban e per avermi fatto sembrare un figo anche se ero sporco e sudato.
Quando leggo racconti di viaggio tanto profondi, intensi, veri (ecco la parola giusta), non posso fare a meno di emozionarmi. Provo la sensazione fortissima di essere sul posto, sogno letteralmente ad occhi aperti. E poi, come un’ondata incontenibile, arriva lei, la nostalgia per l’Asia. Dei suoi sorrisi, del suo calore, della sua inventiva, del colore e dei profumi. E dei passaggi che ti entrano nell’anima. Grazie per avermi fatto viaggiare con te!
Claudia B.
Grazie a te per il bellissimo commento! Brutta bestia il mal d’Asia, toccherà tornarci prima o poi!
Bellissimo questo reportage, descrizioni e sensazioni che mi hanno fatto sembrare di essere lì e non fanno che aumentare la mia voglia di Asia! Anche se non saprei dire cosa mi è piaciuto di più, la Saddan Cave sembra pazzesca ?
La Saddan cave spacca di brutto. è enorme e ad un certo punto c’è anche un ponte con delle lucine verdi e blu fluorescenti, che non saprei dirti se sono più pacchiane o psichedeliche. La mia preferita però è la kawgun cave!
Oddio che meraviglia. Lo scorso Dicembre è saltato un viaggio che aspettavo da tanto, proprio in Birmania…ne sono rimasta sconvolta. Credo che sia un paese ancora puro, vero e molto genuino…oltre che estremamente spirituale
Si sente che è stato un vero viaggio, vissuto dal cuore dei luoghi, è di questo genere di viaggi che amo leggere.