Durante il mio viaggio attraverso i paesi baschi mi è capitato di essere felice. Ma non quel tipo di felicità che senti quando trovi 50 euro per strada, o di quando vai dal fruttivendolo spilorcio e ti regala una susina. Piuttosto quella che senti quando scopri prima di tutti chi è l’assassino del film giallo che stai vedendo con gli amici. Sarebbe poi, per dirla alla Alberto Angela, il “piacere della scoperta”. Nei Paesi baschi ho capito delle cose. Sono poi le stesse che mi hanno reso felice. E la felicità è importante. Molto.
1 – Ah, ma non è la Spagna
La cultura basca non è quella spagnola, e non è così difficile capirlo. La bandiera basca è presente ovunque, dipinta sui muri, svolazzante sui balconi delle case e impressa sui portachiavi nei negozi di souvenir.
Ma non è solo questo.
In Plaza de la Convivencia, a Bilbao, mi è capitato di vedere un gruppo di persone ballare le danze tipiche basche, e poi a turno gruppi di bambini ripetevano le stesse danze seguiti da un maestro, come se stessero facendo il saggio di fine anno. Mentre a Bayonne, nei Baschi francesi, ho ascoltato un gruppo suonare le canzoni tipiche basche con gli strumenti tipici di quella zona. Ma non erano artisti di strada, piuttosto andavano di bar in bar a esporre il loro attaccamento alla cultura basca, che in Francia è sentita molto meno che in Spagna.
Nei Paesi Baschi la tradizione non è un concetto da superare, è viva e si tramanda in ogni aspetto culturale, e di conseguenza genera un attaccamento viscerale al proprio paese. Tant’è che la squadra di calcio più importante dei Paesi baschi, l’Athletic Bilbao, tessera solamente giocatori baschi o di origine basca. Per consolidare questa pratica, la dirigenza dell’Athletic nel 2010 ha indetto un sondaggio circa la possibilità di accettare anche giocatori stranieri (compresi gli spagnoli). Il 94% ha risposto in maniera negativa.
2 – La lingua preistorica
Se c’è una cosa che più di tutte accomuna i baschi, questa è la loro lingua, l’euskera . Pensate che i baschi chiamano loro stessi “euskal herria”, cioè “il popolo che parla la lingua basca”. L’euskera, inoltre, è una lingua antichissima che non ha in comune nulla con le altre lingue occidentali. Se l’italiano come lo conosciamo oggi nasce all’incirca nel 1500, l’euskera è più vecchia di 3000 anni, unica lingua sopravvissuta alle invasioni indoeuropee . Tutto ciò ne fa una lingua ai limiti del mitologico, la lingua che probabilmente parlavano gli uomini primitivi nella penisola iberica.
Un po’ di termini vi faranno capire quanto, in definitiva, sia stramba questa lingua.
Ciao – Kaixo
Grazie – Eskerrik asko
Buongiorno – Egun on
Come stai? – Zer moduz?
Felice di conoscerti – Pozten nau zu ezagutzeak
3 – La solitudine del basco
Se uno spagnolo urla cori per strada , beve strani miscugli colorati, fa caciara, è amicone con tutti e parla con una voce nasale all’inverosimile, il basco no . Il basco vive in un lembo di terra diviso tra mare e montagna, il basco conosce più porti che spiagge, il basco fa surf, il basco conosce le acque agitate dell’oceano e non quelle calme del mare, il basco è irrequieto. A Pasaia, in un bar semivuoto, mi è capitato di ascoltare tre buontemponi che cantavano canzoni marinaresche come un poeta reciterebbe versi alla propria amata. A San Sebastian invece ho visto surfisti camminare decisi sotto la pioggia diretti verso l’oceano in burrasca. Il basco prova un attaccamento profondo per il mare , che sia il suo amico più fidato o il rivale più ostile. Il mare va ascoltato in silenzio. Gli spagnoli non lo potranno mai capire.
4 – L’aperitivo perfetto
Il tempo nei Paesi Baschi è stabile quanto un ubriaco che prova a fare l’equilibrista. Pensate che nei mesi meno piovosi dell’anno, cioè giugno e luglio, piove un giorno su tre. Il basco, quindi, per uscire deve avere una buonissima motivazione. E la cucina basca smuoverebbe anche un morto. Per fare un esempio, San Sebastian ha il maggior numero di stelle michelin pro capite al mondo. Ora, se avete le possibilità economiche di collezionare qualche stella, andateci e fatemi sapere. Altrimenti vi dovrete “accontentare” dei numerosi pintxos bar che si trovano in tutte le città basche. Che non è proprio un male. I pintxos sono l’equivalente basco delle tapas spagnole, ma sono ad un livello nettamente superiore. Osservare un pintxo ti fa capire come si può essere un artista sistemando del cibo sopra una fettina di pane. Mangiare un pintxo, invece, ti fa capire come possa essere soddisfacente mangiare pane e companatico. E la moda serale tra i baschi è quello di girare tra un pintxos bar e l’altro a bere e spizzicare, per poi ritirarsi a casa sazi, ubriachi e felici.
5 – L’architettura che non t’aspetti
Girando la costa basca spesso ho provato un senso di spaesamento. Stavo sulla costa ma sentivo di stare in un posto di montagna. Spiagge un po’ pochine, soprattutto scogliere e porti circondati da paesaggi montani. Fossi stato un basco, sarei cresciuto confuso. Noi italiani tra mare e montagna mettiamo un abisso concettuale, climatico, e vestiario. Nei Paesi Baschi, invece, hanno le case a graticcio a ridosso delle coste. È come se andassi a Viareggio e ci trovassi case di montagna. È come se andassi in Sud Tirol e ci trovassi un bungalow.
All’inizio pensavo fosse un unicum di chissà che personaggio eccentrico, ma poi ne ho viste sempre di più, fino ad arrivare a Saint Jean de Luz, dove c’è una fila di piccole casette colorate, tutte a graticcio, affacciate direttamente sul mare. In quell’ istante lo smarrimento è stato forte, ma poi ho capito.
Ho capito che nei Baschi posso andare a mare con gli scarponi da trekking o in montagna con le infradito. Che una bruschetta può essere arte quanto una scultura del Bernini e che una lingua può vivere per più di 3000 anni anche se è impronunciabile. Ma soprattutto che viaggiare rende felici.
Mi piacciono tanto questi articoli pieni di curiosità!
Sui paesi baschi devo ammetterlo sono piuttosto ignorante quindi è stato bello scoprire qualcosa in più! 😀
I viaggi più belli sono proprio quelli dove vai alla scoperta di nuove cose. Prima di partire anche io ero poco informata! 😉
Mica lo sapevo che la lingua non c’entrava nulla con lo spagnolo…. 🙂
Bello ed interessante questo post!
Tutto vero al 100% ?
*Sospira* pensando ai pinxos del Bar Sport ?
Mamma mia che bontà! E prezzi irrisori!! 🙂
Hai trovato deglo spunti davvero interessanti per far conoscere a chi non sa niente, come me, qualcosa su questi paesi. Io mi sono sempre limitata a visitare zone prettamente spagnole, quindi vedere questo “distacco” è curioso.
Che bel post! Mi ha riportato a un periodo in cui ascoltavo solo musica basca e proprio la musica mi aveva fatto avvicinare e appassionare a questo Paese 🙂
Ciao! La prima foto che hai pubblicato non è la bandiera basca 🙂 la bandiera basca (ikurriña) è rossa, bianca e verde. Per il resto hai riportato delle grandi verità! Vivo a San Sebastian e la adoro
Ciao Ste, i Paesi Baschi m’incuriosiscono molto, leggendo questo tuo post ancora di più!! Tuttavia spesso li ho scartati, poco ispirato dalle fotografie di Bilbao o San Sebastian.
Le case a graticcio affacciate sul mare sono una chicca! 🙂
Secondo me ti piacerebbero tanto! E anche Bilbao e San Sebastian non sono male, ma molto meglio vedere anche i paesi più piccoli! 🙂
Grazie di essere passato! 🙂
Il nord della Spagna per me è fantastico e i Paesi Baschi sono i re di questo regno fantastico. Sarà perché adoro andare a fondo sull’origine delle lingue indoeuropee, ma tutte le volte che sono stata lì ho cercado di comprendere qualcosa in più su quella lingua così particolare. Una meraviglia!
Per me è stato un vero e proprio mistero! 🙂
Grazie per questo articolo, mi piacciono molto gl articoli che approfondiscono e chenon sono i soliti “itinerari”. I paesi baschi non li conosco particolarmente bene, sono stata al nord in un tour e ci siamo fermati solo a Bilbao e San Sebastian. Mi è piaciuta molto San Sebastian, anche se faceva un freddo assurdo a giugno.
Sai che anche io sono andata a giugno? e tirava un vento incredibile!
Articolo molto coinvolgente. Conobbi 18 anni fa una ragazza basca in Irlanda , studiavamo inglese d’estate nello stesso college ed eravamo ospitate dalla stessa famiglia. Mi ha sempre affascinato l’Euskara anche se quando torni a casa non trovai alcun corso per studiare la lingua , se non un trattato di lingua scritto nel 1927 all’Archiginnasio di Bologna. Di recente, bazzigando in libreria ho trovato un corso con CD, ma ora ahimé sono alle prese col tedesco. Ho sempre sognato di visitare quelle terre, quale itinerario proporresti?
Wow, sai che non sapevo esistessero dei veri e propri corsi di Euskara? io consiglio di vedrere sia i paesi baschi in terra spagnola che in quella francese! 🙂
Viaggiare è alla base della felicità! Che meraviglia questo resoconto dei paesi baschi, mi vien voglia di partire!
Probabilmente mi recherò nei Paesi Baschi la prossima estate. Il tuo articolo è davvero interessante, diverso da quelli che per ora ho trovato in rete…lo tengo presente, perchè esprime sensazioni ed emozioni…che spero a mia volta di provare.
fammi sapere che itinerario hai scelto di seguire! 🙂